sabato 23 giugno 2012

Beppe Grillo su Micromega

Micromega: articoli su Beppe Grillo
Non amo particolarmente la rivista Micromega diretta da Paolo Flores D'Arcais. E' troppo spesso su posizioni politiche e culturali estreme, "laiciste" (che non vuol dire "laiche"), e talvolta persino antiliberali. Tuttavia la seguo per leggere gli articoli che mi interessano, e per confrontarmi con idee diverse dalle mie. Nel numero oggi in edicola si parla del Movimento 5 stelle e di Beppe Grillo: poiché me ne sono occupato su questo blog, lo segnalo ai miei lettori.
Allego qui di seguito parte della newsletter che mi arriva periodicamente: vi è l'abstract degli articoli della rivista che si occupano del M5S. Buona lettura!








Ad aprire il volume due appelli del direttore Paolo Flores d’Arcais: uno rivolto ai partiti del centrosinistra – si chiede a Bersani, Di Pietro e Vendola di indire subito primarie di coalizione vere e di aprire alle diverse liste della società civile – il secondo a Beppe Grillo al quale Flores d'Arcais rivolge un invito per un dialogo pubblico. E sul MoVimento 5 Stelle Matteo Pucciarelli fa un'approfondita inchiesta che ne mette in luce alcuni aspetti contradditori. Poi un mini-congresso fra tre esponenti del M5S (il palermitano Riccardo Nuti, il genovese Paolo Putti e il torinese Davide Bono) che dibattono su alcuni punti programmatici. La sezione viene chiusa dallo storico Angelo d’Orsi con un saggio sull’”Antipolitica” e “l’uomo qualunque”.


Paolo Flores d’Arcais – La politica come dialogo e come autismo. Lettera aperta a Beppe Grillo Informazione, giustizia, lavoro: sono tre temi cruciali per il futuro democratico dell’Italia, sui quali il programma del MoVimento 5 Stelle pare ancora molto vago. E anche sulla democrazia interna del M5S ci sarebbe molto da dire. Un invito del direttore di MicroMega al leader Grillo per un confronto pubblico.

Matteo Pucciarelli
L’Altrapolitica tra predicare e razzolare. Inchiesta sul MoVimento 5 StelleDopo le trionfali amministrative, i grillini volano nei sondaggi. Presto entreranno in parlamento, dove promettono di fare la loro rivoluzione. Ma sullo sfondo restano dei punti da chiarire: la grande contraddizione interna tra il richiamo alla democrazia diretta e lo strapotere di Beppe Grillo, un programma lacunoso, il ruolo della Casaleggio e il rischio di non riuscire a controllare l’assalto alla diligenza di chi nel 5 Stelle vede un ottimo marchio sotto cui riciclarsi.
Riccardo Nuti / Davide Bono / Paolo Putti – Grillini a confrontoInformazione, giustizia, riforme istituzionali, lavoro: 
tre esponenti del M5S si confrontano sulle idee e sulle battaglie da portare in parlamento. Manca ancora un programma nazionale in vista del 2013 e il cantiere 
è aperto: “A decidere, come sempre, sarà la rete”. 
Si dichiarano totalmente postideologici, mentre su Beppe Grillo, Casaleggio e la democrazia interna ripetono: 
“È un problema che non esiste”.
Angelo d’Orsi – Antipolitica e Uomo QualunqueIl grande successo del MoVimento 5 Stelle alle ultime amministrative è stato paragonato da numerosi osservatori all’affermazione dell’Uomo Qualunque, fondato da Guglielmo Giannini nel secondo dopoguerra. È storicamente fondato questo accostamento? Quanto c’è del ‘qualunquismo originale’ nei movimenti contemporanei spesso etichettati come ‘antipolitici’? Quali diverse istanze, con diverse traiettorie di sbocco, può contenere la critica nei confronti delle degenerazioni della politica professionale?




Per chi vuole seguire la rivista online:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/

giovedì 21 giugno 2012

Secondo giorno dell'esame di Stato

Secondo giorno: prova di matematica. Difficile (a detta degli studenti con i quali sono riuscito a parlare), ma su argomenti importanti e rilevanti, non su contenuti di secondaria importanza (a detta degli insegnanti di matematica con cui sono riuscito a parlare...).

Gli studenti sono uno spasso. Agitati, spaventati, ma sorridenti; inquieti, intimoriti, ma solidali; forse consapevoli dei propri limiti (ma non è questo, dopo tutto, il punto di avvio di ogni ricerca?), ma fiduciosi... Di cosa siano fiduciosi non oso pensare, ma li vedo così: pieni di speranza.

Anche oggi ha funzionato alla perfezione il plico telematico. Che l'Italia stia davvero migliorando e si sia avviata sulla strada della serietà? Chissà, di questo esame, magari, ricorderemo soprattutto questo: esame 2012, inizio dell'era tecnologica per la burocrazia italiana...

A presto!

mercoledì 20 giugno 2012

Primo giorno dell'esame di Stato: la prova di italiano

L'esame di Stato. Va bene così com'è? Serve ancora?
La prima prova scritta durante l'esame dello scorso anno
Prende il via l'esame di Stato. Sono commissario esterno in un Liceo scientifico della mia provincia. Arrivo alle 7 e tre quarti e trovo già una truppa di studenti emozionati e vocianti davanti all'entrata. L'esame è per loro molto più di una grigia procedura burocratica (come spesso è per noi insegnanti): per loro è una prova di vita, una prova di coraggio, ma soprattutto è il primo confronto faticoso e impegnativo con le richieste della società degli adulti. Perciò è comprensibile l'emozione. Non servirebbe a nulla dir loro che "questa è solo la prima di una serie di prove che la società vi chiederà, e neppure la più difficile, o la più incomprensibile". Sarebbe una crudeltà e potrei anche essere linciato. Meglio lasciar perdere. Saluto ("Buon giorno ragazzi!"), e entro nell'aula magna. 
I vecchi plichi delle prove scritte

Un esempio di codice telematico per scaricare il plico della
prova di italiano
La procedura di trasmissione on line dei plichi ha funzionato. Dopo un avvio lento durante il quale abbiamo tutti pensato e temuto il peggio ("ecco: le solite cose all'italiana! Tanta pubblicità alla novità dei plichi telematici ed ora il sistema fa flop..."), ogni cosa è andata avanti come previsto: codici comunicati, inserimento riconosciuto, testi scaricati, fotocopie effettuate. Alle 9 tutti gli studenti erano già a testa bassa sui fogli a leggere il contenuto delle tracce.

Le tracce? Discrete nel complesso. Una (quella sul labirinto) cervellotica e sofisticata; ma le altre centrate su questioni molto ampie e importanti: la funzione della scienza, la Shoah, i giovani di fronte alla crisi. Discutibile la scelta del testo di Montale, ma l'argomento trattato in esso dal grande poeta è tutt'altro che irrilevante: "ammazzare il tempo", la vera ossessione dell'umanità contemporanea.  Chissà se, come dice Montale, gli studenti sono tra coloro (pochi, pochissimi) che sanno convivere con l'inattività e la solitudine, che sanno trasformare queste non in ozio improduttivo, ma in otium riflessivo, in pensiero, lettura, conoscenza di sé. L'esame dovrebbe essere un modo per scoprirlo. Ma sarà così? Attesta ancora la maturità? Va bene così il suo svolgimento o qualcosa sarebbe da rivedere? Qualcuno si  chiede anche se esso  serva ancora: è utile? Sarebbe migliore la scuola senza l'esame?

In questi giorni affronterò la questione sul blog, impegni d'esame permettendo, è ovvio... A risentirci, allora, nei prossimi giorni (con un sondaggio tra i lettori di Tersite). A presto!

martedì 19 giugno 2012

Simbolismo politico e "grillismo"


SIMBOLISMO POLITICO E "GRILLISMO"

George Berkeley ritratto dal pittore John Smybert
Esse est percipi: “essere vuol dire essere percepito”. La celebre formula di George Berkeley (1685-1753) afferma che, se ci atteniamo all’esperienza immediata, dobbiamo concludere che noi esseri umani conosciamo solo le nostre percezioni, non gli oggetti che potrebbero causarle.
Anzi, diceva Berkeley, oggetti non ne conosciamo mai; eppure è universale la credenza che esista un mondo reale, esterno alle nostre percezioni. Credenza assurda, secondo il filosofo irlandese, perché le percezioni sono nel soggetto che le percepisce, non fuori di lui, in un ipotetico substratum materiale. Insomma, il buon vescovo di Cloyne, professore ad Oxford, la pensava come Prospero di Shakespeare, secondo il quale “noi siamo della natura di cui sono fatti i sogni, e le nostre piccole vite sono cinte da un grande sonno”. La realtà materiale non esiste, è un inganno dei sensi, un’universale, menzognera credenza.